Tra le migliori scelte degli amari italiani, Prosum si posiziona sul podio.
La varietà di amari italiani che annoverano la tradizione nostrana è vasta tanto da essere un vanto. Da nord a sud, ogni regione ha la sua specialità, tutti alla ricerca sfrenata del perfetto ‘elisir’ dal gusto unico e inimitabile.
L’amaro, uno dei prodotti più rappresentativi del tricolore, negli ultimi anni è diventato sempre più protagonista dei menù che si gusti al ristorante o tranquillamente a casa propria; e tutti gli amari sono liquori, ma non tutti i liquori sono amari e la classificazione va in base alla quantità di zucchero presente nella ricetta.
Quando si parla di amari, in particolare di amari artigianali, non possiamo non citare Prosum, l’amaro di Pompei, tra i migliori e più apprezzati sul territorio nazionale e non solo, perché si differenzia per la miscela di erbe aromatiche ed officinali utilizzate, e soprattutto per la sua lavorazione.
Scopriamo come viene realizzato uno tra i migliori amari italiani
Viene realizzato infatti con il metodo di estrazione a freddo, grazie ad un attento e meticoloso studio di ricerca della Facoltà di Chimica dell’Università Federico II di Napoli, brevettato dal Prof. Naviglio, con lo scopo di evitare l’alterazione delle proprietà organolettiche delle piante, per conservare il gusto bilanciato ed equilibrato. Tanti i nomi conosciuti e diffusi sul mercato, da Jefferson ad Amaro del Capo, da Settemezzo ad Amara, da Benefort al Doragrossa, ma possiamo vantare l’unicità di Prosum, che rientra di diritto nei prodotti italiani d’eccellenza per allietare i palati più raffinati ed esigenti.
Ottimo digestivo, versatile, da degustare in forme diverse, una vera immersione tra aromi e ricordi che raccontano la storia del nostro territorio, per gli scorci sensoriali meravigliosi che avvolgono dal primo sorso.